Futuro - 50 anni Union svizzera dei prestatori die personale - Die Temporärarbeit Schweiz - Le travail temporaire Suisse - Il lavoro temporaneo Svizzeria - temporary work Switzerland - 50 Jahre swissstaffing - 50 ans de swissstaffing  - 50 anni di swissstaffing - 50 years of swissstaffing

Organizzazione del lavoro: progettizzazione Una percentuale crescente del volume di lavoro viene impiegata per progetti, l’organizzazione del lavoro diventa più flessibile e più confusa. Come può allora tenere il passo un’organizzazione abituata alle catene di processo?

Quando il secolo scorso era ancora agli inizi, l'ottimizzazione del processo produttivo diventò il vantaggio concorrenziale decisivo. Il principio della «gestione aziendale scientifica», istituito nel 1910 da Fredrick W. Taylor, concepiva la persona come parte dell'ingranaggio industriale, con catene di processo efficienti ed eternamente uguali. Anche se la rigorosa produzione a catena di montaggio il più delle volte veniva sostituita con varianti più produttive, l'orientamento al processo e l'ottimizzazione dello stesso costituivano ancora la colonna portante dell'organizzazione del lavoro.

Costituivano. Perché adesso, un secolo dopo, essi hanno perso rilevanza. Collaboratori altamente specializzati intervengono invece sempre più spesso in progetti che cambiano permanentemente. Il processo è passato in secondo piano. Soprattutto per l'innovazione, la riorganizzazione o la trasformazione anche le aziende, per il resto ancora caratterizzate da processi lineari, optano per il lavoro a progetto.

Se prima il progetto era l'eccezione alla regola del processo, attualmente i rapporti si invertono: il progetto diventa la norma, la progettizzazione del lavoro il principio organizzativo. I collaboratori passano da un progetto di lavoro all'altro, in combinazioni e composizioni di squadra sempre nuove, a seconda di dove siano richieste le loro competenze e le loro conoscenze.

Il lavoro in forma di progetto diventa uno standard? Le nuove leve sono ormai pronte e mature da tempo. «Cresciuti in un'epoca nella quale il mutamento è la condizione normale, la globalizzazione è realtà e il mondo digitale è la quotidianità, cercano il cambiamento rapido, il feedback sincero e frequente, chiare condizioni di base per i budget, obiettivi, scadenze, la massima autonomia per il percorso verso l'obiettivo, cercano autorità che siano modelli sul piano professionale o personale anziché autorità basate solo sulla gerarchia» sostiene la consulente gestionale Betty Zucker.

Alle aziende non rimane quindi null'altro che aprirsi anch'esse alla progettizzazione. In queste circostanze, secondo Rudi Wimmer, professore di organizzazione del lavoro presso l'Università Witten-Herdecke, è importante dare ai «nomadi dei progetti» interni una «patria organizzazionale»: un'appartenenza. Così facendo, per coloro che saltano da un progetto all'altro e si calano in ruoli sempre nuovi, le aziende potrebbero creare nuove identità sociali, dare un orientamento stabile e creare occasioni di comunicazione e di apprendimento.

Indietro
Prestatore di personale: swissstaffing.ch/Membri